La banda olandese al Villaggio Emmanuele F.M. Emanuele
Nell’ambito delle attività di socializzazione ed intrattenimento offerte ai residenti, nel pomeriggio del 7 maggio 2019, il Villaggio Emmanuele F.M. Emanuele ha ospitato la fanfara folcloristica olandese “I Kikvorschen” (in italiano, Le Rane), gruppo musicale proveniente da ‘s Hertogenbosch, nel sud dell’Olanda.
La fanfara è stata accolta dal Presidente Onorario ella Fondazione e fondatore del Villaggio Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele e dal Presidente della Fondazione Franco Parasassi.
I Kikvorschen nacquero nel 1927 dopo che il Consiglio comunale di allora prese la curiosa decisione di vietare le esibizioni musicali, rischiando così di perdere i festeggiamenti del tradizionale carnevale. Una decisione incomprensibile per molti abitanti di S.Hertogenbosch, che originò feroci proteste. Così anche per alcune persone del quartiere De Pijp, che deliberarono con successo una protesta ludica, che rese giustizia sia alla decisione del Consiglio che alle tradizioni del carnevale. L’11 novembre 1927, alla locanda ‘t Pumpke, sotto l’occhio vigile di Madre Truus, queste persone decisero di organizzare una fanfara scherzosa, costituita da finti strumenti, costruiti in legno e dotati di un mirliton (strumento membranofono a fiato).
La fanfara, suonando la musica tradizio
nale olandese ha percorso i viali del Villaggio seguita dagli entusiasti residenti delle case e dal personale della struttura. L’allegria portata dalla banda olandese ha creato un momento di festa e di gioia per i residenti del Villaggio, che hanno partecipato attivamente, ballando al ritmo della musica tradizionale. La banda, infine, ha suonato la versione in olandese di “tanti auguri”, per festeggiare il compleanno di Alfredo, uno dei residenti.
Il Prof. Emanuele ha colto l’occasione per esprimere la sua gratitudine per la visita del gruppo musicale, sottolineando come simili occasioni di intrattenimento e di festa siano parte integrante del modello terapeutico perfezionato in origine nell’analoga struttura denominata “de Hogewey” in Olanda, e che a Roma si sta replicando con successo, nella convinzione che esso sia efficace nel conservare le facoltà intellettive e mnemoniche di chi è colpito dall’Alzheimer.